Satoru Tsuchiya
Satoru Tsuchiya è il rappresentante in Francia della scuola Shodokan Aikido fondata da Kenji Tomiki, studente di Jigoro Kano e successivamente di Morihei Ueshiba. Questa scuola unica nel suo genere introduce un sistema di competizione che preserva contemporaneamente i principi fondamentali dell'Aikido e lo spirito moderno del Judo.
Dopo le presentazioni ufficiali, posso dire che le competizioni personalmente non mi interessano e tantomeno se vedono coinvolto l'Aikido, ma in questa dimostrazione ho trovato molto interessante vedere l'applicazione di tecniche di difesa da coltello in un contesto "non dichiarato". Ho trovato una piacevole coesistenza di efficacia ed eleganza senza scadere nel caotico "polverone" tipico delle competizioni dovuto alla determinazione di voler vincere.
Ma fatevi voi stessi la vostra opinione:
Aikido giusto o sbagliato? Quanti stili di Aikido ci sono?
Spesso ci si chiede come mai l'aikido che si vede fare da una persona può essere completamente diverso da quello di un'altra persona. Uno è giusto e uno è sbagliato?
Provo a esprimere una mia opinione.
Di certo, l'esperienza e la propria struttura fisica incidono moltissimo e sebbene la base deve essere uguale per tutti, a partire da certi livelli di padronanza (che secondo me possono arrivare prima o anche molto dopo aver conseguito il primo livello di cintura nera) si inizia volenti o nolenti a "interpretare" l'aikido alla luce di quanto si è capito e di cosa si può esprimere.
Storicamente, gli allievi di O-sensei arrivavano dalle più disparate arti marziali e ognuno assimilava una parte dell'aikido del fondatore.
Morihei Ueshiba stesso creò l'aikido a partire dal Daito-Ryu Akijujutsu, scuola guerriera da cui è partito per poi formare l'insieme di tecniche che compongono l'aikido.
Alcuni di questi allievi facevano parte di una cerchia interna privilegiata (gli uchi-deshi) che vivevano a stretto contatto con il fondatore e potevano studiare in maniera più approfondita tutti gli aspetti di quest'arte marziale.
Si dice che O-sensei difficilmente spiegava le tecniche; le dimostrava e basta. Tutte le spiegazioni erano su base filosofica, più che su come andasse eseguita la tecnica.
Un praticante che ha già una base di un altra arte marziale, inevitabilmente tende a fondere gli aspetti di queste discipline e quindi praticanti molto diversi iniziano a manifestare un aikido piuttosto diverso.
Queste persone trasmettono una base comune e un' interpretazione diversa della stessa disciplina.
Se questo nasce già dai grandi maestri, figuriamoci poi le strade che possono prendere i successivi allievi.
L'aikikai rappresenta lo stile ufficiale, la base se vogliamo.
L'Iwama Ryu (o Takemusu Aikido) viene ritenuto quello più autentico e vicino a quello del fondatore.
Poi tra i più noti ci sono lo Yoshinkan e il Ki-aikido, giusto per citarne alcuni,
Quindi trovo piuttosto naturale vedere impostazioni ed esecuzioni differenti quando ci si confronta con gli altri praticanti, ma definire quale sia l'aikido giusto o l'aikido sbagliato (tranne che per le evidenti eccezioni del caso, dove chiaramente quel che si pratica non è più aikido e manca la base vera e propria) diventa piuttosto un "fai parte del mio circolo" o "non fai parte del mio circolo".
Fai la tecnica nel modo Aikikai o nello stile IWAMA? Stile duro o morbido? realistico o farlocco? Fai parte della federazione grande o di quella piccola?
Trovo che separare, quando alla base ci dovrebbe essere l'unione, non sia una gran cosa, e spesso ci si scorda che si è partiti tutti dalla stessa radice.
Fortunatamente non ragionano tutti allo stesso modo e spesso si incontrano o si vedono maestri e praticanti che vanno oltre queste divisioni e finalmente si può praticare la via dell'armonia 🙂
E per l'aikido in italia?
Qui si trova un approfondimento al riguardo, che dimostra anche quanto sia stata articolata e interessante la sua evoluzione nel nostro paese,