le interviste di Ovo san, con il M° Christian Andreotti
Cari amici vicini e lontani come soleva dire Niccolò Carosio indimenticata voce sportiva di altri tempi, il Vostro Ovoreporter, si addentra in una nuova intervista. Sempre con l’intenzione di cercare l’uomo che stà dentro l’ hakama incontra virtualmente il Maestro Christian Andreotti V° Dan che insegna ad Alpignano Provincia di Torino.
Giusto due dritte per conoscere il Maestro:
Fondatore con la collaborazione dell’amico Valter Castagneris e del Maestro Rinaldi dell’associazione Yuki che ancora oggi è un punto di riferimento in Piemonte per lo studio e la promozione dell’Aikido.
Inizia una lunga stagione non ancora conclusasi di approfondimento della disciplina e di formazione nel campo della didattica che lo porterà a praticare altre arti marziali come il karate, il wing chung, il jujitsu, il kendo, lo iaido e discipline legate al benessere come lo yoga e lo shiatsu e a seguire stage e convegni sull’insegnamento dell’aikido e dell’educazione motoria in genere; la Yuki in questi anni organizza molteplici stage tecnici e di formazione anche con insegnanti internazionali come Philippe Gouttard (VI dan Aikikai) e Mare Seye (V dan Aikikai) con il quale si è andato ad instaurare un rapporto di amicizia e di scambio che dura tutt’ora. il 18 marzo 2012 il Progetto Aiki riunito in assemblea nazionale ha conferito il V Dan di Aikido a Christian Andreotti.
Ecco le Mitiche 5 domande
Ovo San -1) Nella Sua vita ha praticato oltre alle arti Marziali (aikido incluso) altri sport, in ogni caso alla base di un lavoro duro ,e determinato quanto ha contato per Lei mettersi in discussione con se stesso ogni volta e ripartire da zero?
Christian- In effetti ho sempre praticato sport fin da piccolo e penso che la pratica motoria sia essenziale per la crescita di ogni individuo; il primo contatto con se stessi e con ciò che ci circonda lo si ha attraverso il corpo e imparare a conoscerlo, saperlo utilizzare è alla base del processo di conoscenza.
Il piacere di fare esercizio fisico e lavorare sodo (…scusa Ovo san!) è ciò che vorrei trasmettere ai miei allievi, siano essi giovani o meno, perchè attraverso questa esperienza ho appreso l’importanza, come dice lei, di mettersi in discussione e ripartire anche da zero quando i problemi e gli ostacoli, alla quale siamo sottoposti durante la nostra vita, lo rendono necessario.
Questo aspetto nell’aikido è reso evidente dalle ukemi (letteralmente ricevere col corpo), esercitarsi nelle cadute è faticoso e spesso mette nelle condizioni il principiante (ma anche gli esperti) di dover superare, con quella determinazione a cui facevamo riferimento, le proprie paure; proprio per questo imparare che ci si può rialzare ha delle ricadute psicologiche positive importanti e inaspettate.
Ovo san- 2)Parliamo di Bambini, con l’associazione Yuki ha lavorato molto con i piccoli samurai, come si fa a coglierne il limite senza forzare la loro fragilità sia fisica che mentale?
Christian – Tempo fa l’Aikido veniva considerata una disciplina solo per adulti soprattutto perche’ si ritenevano i bambini incapaci di coglierne gli aspetti artistici, filosofici e sarebbero stati in pericolo di fronte allo studio di leve e chiavi articolari fine a se stessi. Questa visione, che purtroppo ancora oggi troviamo in alcuni sedicenti esperti del settore, e’ frutto a mio parere solo dell’ignoranza; non si conosce ad esempio il sistema scolastico italiano dove nella scuola dell’infanzia, se non gia’ al nido, ai giovani studenti vengono impartiti i rudimenti del disegno, della pittura, della musica, della scrittura non che’ dell’educazione motoria e della religione. I giovani, proprio perchè tali, sono in grado di cogliere gli aspetti più alti delle espressioni umane.
Nei bambini l’apprendimento passa attraverso il gioco, le lezioni per quanto siano serie e lo studio di una disciplina come la nostra sia una cosa seria devono essere anche divertenti e ludiche; in questi anni con i più giovani ho imparato che gioco serio non è un ossimoro: avete osservato i bambini quando giocano tra di loro? Sono maledettamente seri!
Insegnare è una parola che deriva dal latino insignare cioè imprimere segni, il dovere di un istruttore di aikido è quello di trovare il modo, gli esercizi giusti, i giochi giusti, per imprimere quei segni, rappresentati nel nostro caso dall’Aiki, in chiunque al di la di età, genere e abilità.
Il principio fondante della nostra disciplina e’ l’armonia sia come aspetto tecnico che etico: che cos’altro puo’ preservare i nostri giovani se non la ricerca dell’Armonia con se stessi, con gli altri e in cio’ che gli circonda? Credo che non ci sia altro da dire.
Ovo san- 3) Aikimarathon! una manifestazione full-immersion dall’alba al tramonto (diciamo) non stop, non nasce certo per vedere il limite di un’atleta ma per…?
Christian – Perche’ no? Gli aikidoka sono anche atleti non solo studiosi di tecniche marziali o di discipline orientali. Nell’aikido non ci sono gare ma l’aspetto atletico e’ presente e un buon allenamento serve a stare meglio fisicamente e a non farsi male durante la pratica. L’AIKImarathon non ha lo scopo pero’ di assegnare una coppa ma di far vincere l’Aikido e la solidarietà. Praticanti e maestri di diversa esperienza, scuola, stile e organizzazione si ritrovano insieme per promuovere la disciplina che amano, raccogliere fondi destinati alla beneficenza e … mettersi alla prova.
Ovo san- 4)domanda filosofica ,se l’Aikido fosse un genere musicale per Lei sarebbe?
Christian – Blues. Non mi chieda perche’ ma a me piace il blues quindi dev’essere sicuramente cosi’!
Ovo san- 5) Leggo nella sua biografia un grande rapporto con Sensei C: Tissier (che tutti ammiriamo) qual’è l’emozione o il ricordo che le è più caro?
Christian- Non mi dilungo nel mio rapporto con il Maestro, credo che sia uno degli insegnanti piu’ conosciuti oggi e piu’ impegna ti nel mondo nella diffusione dell’Aikido anche attraverso innumerevoli stage, nonostante ciò è partito dalla Francia superando anche qualche problema politico-organizzativo non di poco conto per venire a festeggiare con me e con gli allievi della nostra associazione i primi dieci anni di attività. Di Christian Tissier ho potuto apprezzare in questi anni oltre le doti tecniche e pedagogiche che sono sotto gli occhi di tutti, la disponibilità e l’abnegazione verso l’Aikido e i propri allievi.
Christian Andreotti
ringrazio il Maestro Christian per la bella intervista , sono contento perchè ogni volta che ascolto le storie di questi grandi Maestri, fortifico lo spirito del mio Aikido.
un abbraccio a tutti Ovo San