La città è popolata da circa 12,8 milioni di persone, ed è riconosciuta come la città più popolosa del Giappone, seguita da Osaka. Le fonti delle Nazioni Unite la considerano inoltre come il maggiore agglomerato urbano del mondo. Tokyo possiede infatti una suddivisione amministrativa del tutto particolare: è suddivisa in 23 quartieri speciali (ku), che includono Tōkyō City, e in altre tante 26 città (Shi), 5 paesi (machi) e 8 villaggi (Son o mura). I quartieri di Tokyo sono: Adachi, Aoyama, Arakawa, Bunkyo, Chiyoda, Chūō, Edogawa, Itabashi, Katsushika, Kita, Kōtō, Meguro, Minato, Nakano, Nerima, Ōta, Setagaya, Shibuya, Shinagawa, Shinjuku, Suginami, Sumida, Toshima e Taitō.
La Tokyo centrale si distingue per il quartiere di Ginza, cuore dello shopping della capitale. Vi si ammira una tipica architettura moderna ed edifici in stile inglese, venne infatti ricostruita nel 1872 dall'architetto inglese Thomas Water, dopo che un grosso incendio lo distrusse quasi completamente. Al suo interno vi troviamo il Palazzo Imperiale, il Palazzo della Dieta, il Teatro Kabuki-za, il santuario di Kanda Myojin e di Yasukuni, il mercato del pesce di Tsukji, tantissimi parchi e giardini, tra cuo i giardini del palazzo Hama e il parco di Shiba. Ad essi si aggiunge il recente Tokyo International Forum, uno dei palazzi più caratteristici dell'intera città.
L'antica Tokyo la troviamo a nord, nei quartieri settentrionali di Ueno e Asakusa, fulcro di quella che un tempo era lo storico periodo di Eno, che fu anche il nome antico della capitale. Al suo interno si ammirano in particolare il Tempio di Senso-ji e il Parco di Ueno, nel cui interno troviamo le maggiori attrazioni di Tokyo: la Pagoda di Ueno, il Santuario Tosho-gu, il Museo Nazionale di Tokyo.
La parte occidentale di Tokyo è la parte più moderna della capitale, quella in continuo cambiamento. Formata dai quartieri di Harajuku, Minami-Aoyama, Shinjuku, Shibuya, Roppongi, si distingue per il suo popolo giovanile, per i divertimenti notturni e per essere una delle aree più costose del mondo. Scarsi i siti storici: santuario di Meiji e Museo della Spada.
Così capita di imbattersi nella metropolitana di Tokyo in una signora che veste ancora il kimono e i geta (zoccoli tradizionali giapponesi), di stupirsi di fronte a un tempio di legno inghiottito fra due grattacieli, di inoltrarsi in giardini di estrema bellezza in posti inimmaginabili, di guardare uomini d’affari in giacca e cravatta che, concedendosi un attimo di pausa dal lavoro, si soffermano ad ammirare (e qualche volta fotografare) un ciliegio in fiore.
Tra i mezzi di trasporto di Tokyo l'ideale è muoversi in metropolitana. Di certo non è la più economica del mondo, ma ha una fitta rete che serve tutti i quartieri della città ed è collegata ad altre reti ferroviarie, permettendo di raggiungere anche le zone più periferiche. La metropolitana è anche il miglior osservatorio sociologico, un luogo in cui puoi davvero capire come sono gli abitanti della capitale giapponese. Infatti, lì nelle ore di punta (che praticamente si estendono a tutto l’arco della giornata) puoi trovare un ampio campionario di tipi umani: dal manovale al manager, dalla donna in carriera ai liceali in divisa. L’elemento che maggiormente colpisce addentrandosi all’interno di questo mondo trepidante e frenetico è il silenzio quasi assoluto: solo suoni di passi frettolosi e parole bisbigliate, niente fastidiosissime suonerie (sui treni o in stazione è vietato tenere i cellulari con la suoneria attivata, e tutti rispettano tale prescrizione), niente chiacchiere e risate sguaiate. Un ambiente così ovattato si concilia con le due passioni che i giapponesi costumano fare durante gli spostamenti in città: leggere o dormire. Leggono giornali, ma soprattutto libri, sempre provvisti di una copertina, scudo di protezione alla propria intimità dagli sguardi esterni.
C’è da rimanere impressionati dalla capacità dei pendolari di abbandonarsi ad un sonno profondo: si addormentano immediatamente nelle confortevoli poltroncine del vagone, svegliandosi un istante prima della propria fermata. Un sonno allenato, che aderisce perfettamente alla filosofia del guadagnare tempo, in una città come Tokyo dove tutto avviene freneticamente. Un’altra caratteristica di Edo (antico nome della città) è l’interesse per la cucina giapponese dei suoi abitanti e la stragrande quantità dei ristoranti di Tokyo: ogni venti metri (nelle zone più frequentate la distanza si riduce) è presente una caffetteria, un fast food, un ristorante o una bettola vecchio stile con le insegne di stoffa removibili e le porte minuscole. Si ha l’impressione che abbiano bisogno di sapere che non moriranno di fame e che troveranno sempre un posto che espone fedeli riproduzioni di cera delle pietanze che si possono gustare all’interno. Nei grandi centri commerciali di Tokyo ci sono interi piani riservati alla ristorazione, i palinsesti televisivi sono pieni di programmi culinari o quelli di reality bizzarri, in cui degli individui gareggiano mangiando pietanze di dimensioni inumane, vagando da un ristorante all’altro.
Per chi non più è abituato alla cortesia, la gentilezza giapponese può apparire esagerata e finta. Forse in molti casi lo è, specialmente nei negozi dove commessi iperattivi danno incessantemente il benvenuto ai clienti. I loro gesti di disponibilità sono del tutto sinceri e dettati da un senso civico fortemente marcato. È facile trovare un passante che, vedendoci in difficoltà nel trovare un luogo (ricordiamo che a Tokyo non esistono indirizzi né numeri civici), abbia la premura di lasciare il suo percorso per accompagnarci e alla fine fare un inchino e lasciarci con la frase tipica di queste occasioni: Kiwo tsukete kudasai! (stai attento!).
Alle attrazioni turistiche di Tokyo abbiamo lasciato ampio spazio nella sezione dedicata alle attrazioni turistiche del Giappone. Sono talmente tante che è impossibile elencarle in una sola pagina. Non vi resta che andare a visitarle, per ora nelle pagine loro dedicate.
Insomma, usando le stesse parole dei giapponesi, Tokyo è una città sugoi, cioè terribile nelle due accezioni del termine: terribilmente incantevole e paurosamente inclemente. Una città spietata perché ti obbliga a ritmi serrati e a una corsa perenne, ma ti sa anche coccolare offrendoti svaghi, bellezza e servizi di alta qualità.