Aikido perchè è difficile
“Aikido perchè è difficile” di William Terrell
Libera traduzione di Gianni Canetti dell’originale pubblicato su Aikido Journal
“Quello che facciamo sul tatami è sacro. E’ la vita scritta in corsivo. E’ tradizione vissuta nel presente. Aikido è il dono di O’Sensei per tutti noi…”
Non ho nozioni romantiche di cosa significhi essere un guerriero. Ho servito nel corpo dei Marines degli Stati Uniti d’America ed ho lavorato per dieci anni come sceriffo di contea.
Ho visto la morte ed I moribondi, la morte accidentale e quella deliberata. Ho visto persone uccise con armi da fuoco, tagliate, bruciate, picchiate, strangolate, schiacciate ed anche letteralmete uccise a martellate.
Io so con quanta velocità la violenza può irrompere nella nostra quotidianità e distruggere le nostre vite. Il mio obiettivo è semplicemente quello di qualunque guerriero/padre/marito: essere preparato a proteggere e difendere me stesso, la mia famiglia e la mia comunità.
Uno dei modi che ho scelto per farlo è attraverso l’Aikido. Mi piace l’Aikido perché è difficile, perché mi sforza a cambiare, perché mi sforza ad affrontare me stesso. Il mio primo maestro era irascibile ed ostico, ma lui mi ha dato una solida base in molti principi. La sua enfasi era nelle tecniche rivolte al mondo fuori dal tatami, specialmente nello spezzare o sfruttare l’equilibrio di Uke e nel portare colpi efficaci.
Lui credeva (giustamente) che l’Aikido non fosse un gioco e nemmeno uno sport. Aikido è una questione di vita e morte. Trattarlo come qualsiasi altra cosa è una perdita di tempo ed un insulto alla memoria di O’Sensei. Quel che facciamo sul tatami è sacro. E’ la vita scritta in corsivo. E’ tradizione vissuta nel presente.
L’aikido è il dono di O’Sensei e di tutti quelli che hanno insegnato a lui, per tutti noi. Il suo dono è passato da Yamada Sensei a Dee Sensei a me. Sono stato forgiato come il successivo anello nella catena.
Molti criticano e definiscono l’Aikido come, nella migliore delle ipotesi anacronistico e nella peggiore come una perdita di tempo che instilla un falso senso di sicurezza nei suoi praticanti. O’Sensei avrebbe potuto sviluppare e diffondere l’Aikido se lui non avesse creduto nella sua efficacia? Certamente no. La mia risposta a chi critica è di salire sul tatami e rimanerci quel tanto che basta per capire cosa succede. Provare il bruciore del Nikyo, la confusione vertiginose e la brusca inversione dell’Irimi nage, il panico del Koshi nage eseguito in piena velocità. Mettere alla prove se stessi nel randori. Capire come reagire quando affronti diversi avversari simultaneamente. Imparare che un labbro spaccato o essere proiettato con forza non ti ucciderà. Comprendere la forza dell’Aikido prima di esprimere un giudizio.
Accettare l’Aikido come principio di vita deve essere una scelta. Una scelta ripetuta settimana dopo settimana, giorno dopo giorno. Il tatami è il campo di battaglia sul quale sconfiggiamo noi stessi, è la perseveranza , rifiutando di soccombere all’inerzia, che ci rende forti.
Settimana dopo settimana salgo sul tatami perché devo, perché questo soddisfa un bisogno primario di base ed è un modo per incanalare gli istinti guerrieri.
Non è solo il tatami, l’Aikido permea la mia vita. Anche guidare per 100 miglia è in se un atto di entrata, di essere Uke. Cercare di perfezionare il processo di risoluzione di un conflitto mentre cerchiamo/ci prepariamo per il successivo. E’ nel sapere quando spingere e quando tirare, quando entrare e quando ruotare.
Sono assolutamente preparato per qualunque cosa la vita mi scaglierà contro? Certamente no. Sono molto meglio preparato? Sicuramente lo sono.
Matsukaze
bellissima riflessione di Inaba Sensei. Raramente ci si sofferma su quanto ci circonda e ci si rende conto di quanto aikido è costantemente sotto i nostri occhi. Meditate gente, meditate.
Matsukaze, il vento tra i pini.
Il vento soffia forte. Ma finchè gli alberi si muovono e si adattano, continuano a rimanere in piedi.
A volte prendendo forme bellissime, sulla spiaggia.
Ma il vento non lo sa.
Non soffia perché l'albero si pieghi e trovi una forma particolarmente bella.
Soffia per spazzarli via.
L'adattabilità,l'aiki, trasforma la violenza in bellezza, in arte e trova la vita laddove esiste il desiderio della morte.
Aikido senza Pace o Armonia
Libera traduzione dell’originale scritto da Christopher Li e pubblicato al seguente link:
http://www.aikidosangenkai.org/blog/archive/2012-04-01/aikido-without-peace-or-harmony
Traduzione di Gianni Canetti
Amico, dov’è finito l’amore?
Copertina di "Budo Hiketsu Aiki no Jutsu" ("Metodi segreti del Budo Aiki no Jutsu")
Pubblicato nell’anno 33 del periodo Meiji (1900)
L’Aikido è spesso conosciuto come "Arte di Pace" o "La Via dell’Armonia". Qualche volta e stato descritto come "La Via dell’Armonizzazione del Ki".
"Do" ovviamente, è "La Via", e la parola "Ki" è così comune al giorno d’oggi che può rimanere semplicemente scritta così com’è.
Quindi abbiamo "Ai" – che può non significare ne pace ne armonia.
Il carattere 合 è una copertura posta sopra un buco o un’apertura ed effettivamente significa "unire/associare", "corrispondere/abbinare" o "mettere insieme" (come un coperchio su di un contenitore).
Per essere certi, ci sono alcune implicazioni di pace e armonia – ma quando i Giapponesi parlano di queste cose usano termini completamente differenti (anche se alcuni composti includono questo kanji).
Questo non significa che pace, amore o armonia non siano importanti nell’Aikido o che non lo siano stati per il suo fondatore Morihei Ueshiba, per il quale certamente lo erano.
E questo non significa nemmeno che le traduzioni che ho dato all’inizio siano scorrette, perché non sono necessariamente sbagliate.
Quello che sono è interpretazione – tentano di tradurre la parola "Aikido" in modo che rappresenti la missione globale dell'arte.
Comunque, "Aiki" come composto con una specifica definizione tecnica esisteva molto prima di Ueshiba, ed è chiaro dalle sue scritture del 1960 che, a prescindere dai toni, la parola può essere stata aquisita, lui non ha mai abbandonato questa definizione tecnica.
Lui espanse in quel termine un piccolo pensiero, con la frase "Take Musu Aiki". Verso la fine della sua vita Ueshiba spesso prese a chiamare la sua arte "Take Musu Aiki", e questa direi che era la forma più elevate della sua arte. Qui troviamo un rilevante commento di Morihiro Saito:
In Iwama, O-Sensei esplorò l’Aikido attraverso le divinità guardiane del Budo e pregando ogni mattina ed ogni sera. E così il Takemusu Aikido venne creato. Egli diceva che l’Aikido iniziale non era il “vero” Aikido. Poteva non essere Aikido scorretto, ma questo è quello che O-Sensei diceva. Nel Takemusu Aikido, poco a poco, nuove tecniche si manifestano spontaneamente. Questo non si ferma mai, è infinito come una spirale. Questo è Takemusu.
"Take" (武) significa "Marziale", e "Musu" (産) significa "far nascere" o "produrre" – quindi è facile intravvedere il riferimento sopra esposto, nel quale nuove tecniche appaiono spontaneamente, ma cosa significa tutto questo?
Cerchiamo di chiarire un po’ meglio.
Se prendiamo "Ai" inteso come "mettere insieme" e "Ki" come…"Ki" otteniamo alla fine qualcosa come "Mettere insieme con Ki".
Ma cosa dobbiamo mettere insieme?
E cosa significa "Take Musu"? Significa qualcosa di più di “creatività”?
Per arrivare a questo dobbiamo tornare indietro al Hachiriki, gli "8 Poteri".
Verso la fine dell’ultimo post, "Aikido and the Structure of the Universe", ho menzionato un commento di Morihei Ueshiba a proposito del Hachiriki:
八力は、対照力「動、静、解、凝、引、弛、合、分、」「9-1、8-2、7-3、6-4」をいいます。
"Gli 8 poteri sono forze opposte: Movimento – Immobilità, Fusione – Solidificazione, Spinta – Assorbimento, Combinazione – Scissione / 9-1, 8-2, 7-3, 6-4"
Alcune persone hanno replicato dicendo di non essere interessati alla numerologia, ma ovviamente questa non è numerologia, questa è la descrizione tecnica delle forze In e Yo (Yin e Yang). Possiamo vedere che i numeri sono gli stessi che Morihei Ueshiba ha citato come uno dei Gokui ("segreti") dell’ Aikido in "Kiichi Hogen and the Secret of Aikido".
Fatta eccezione che effettivamente questa è numerologia, qualche volta – qui possiamo vedere un simpatico diagramma che è stato postato da Josh Lerner su Aikiweb:
Morihei Ueshiba ha citato la coppie di numeri nella cornice esterna del qadrato magico
La leggenda narra che, lo schema ebbe origine dal dorso di una tartaruga magica in Cina, che emerse dalle aque del fiume Luo con questa matrice di punti sul suo carapace. Questi numeri e schemi sono la base della divinazione Cinese e numerologia come “I Ching” e geomanzia come il “Feng Shui”.
Quindi è veramente numerologia – eccetto quando non lo è – è anche un antica metodologia di allenamento per le arti marziali.
Gli otto poteri sono rappresentati nella cosmologia Cinese dalle forze opposte dello In e Yo (Yin and Yang) separate da una linea curva (rappresentando l’Uomo, otteniamo il paradigma Cielo-Terra-Uomo), e circondato da otto trigrammi rappresentanti le combinazioni mutevoli della combinazione delle forze In e Yo:
Tratto da "The Illustrated Canon of Chen Family Taijiquan" di Chen Xin
Nel diagramma sopra illustrato, possiamo vedere le forze opposte dello In e Yo nella loro progressione di cambiamenti intorno al cerchio. Gli 8 Poteri sono rappresentati da 8 trigrammi, che mostrano la progressione dei cambiamenti – le forze In rappresentate da linee tratteggiate e le forze Yo da linee continue.
Questi numeri sono anche utilizzati nelle arti marziali interne come il Baguazhang, la quale usa gli otto trigrammi come suoi principi guida.
E… nell’Aikido, secondo Morihei Ueshiba – come sopra, i numeri rappresentano una progressione di cambiamenti in relazione tra forze opposte. Questo è il motivo per cui Ueshiba le cita come uno dei segreti dell’Aikido.
Quindi cosa succede con queste forze opposte? Qui vediamo cosa Morihei Ueshiba avrebbe detto:
上にア下にオ声と対照で気を結び、そこに引力が発生するのである。
"Sopra il suono "A" e sotto il suono "O" – opposti connessi con Ki, Forza Attrattiva (“Inryoku") viene creata."
Con "A" e "O" Ueshiba si riferisce al Ponte Galleggiante – in altre parole, un collegamento tra Cielo e Terra. Parleremo meglio del Ponte Galleggiante del Cielo in un altro momento – per adesso è sufficente dire che stiamo parlando della connessione tra gli opposti, forze opposte.
Come visto in precedenza, la connessione tra Cielo e Terra era importante per Ueshiba, il quale disse che l’Aikido è:
天地の理を身体に現実に描き出す道であります。
"La via dei principi tra Cielo e Terra è scritta nel vostro corpo.”
O anche più classicamente:
合気道は天地人和合の道と理なり。
"L’Aikido è Via e principio di armonizzazione di Cielo, Terra e Uomo."
Espresso nelle arti Cinesi questo è:
Tratto da "The Illustrated Canon of Chen Family Taijiquan" di Chen Xin
Così torniamo a "Inryoku", o "Forza Attrattiva".
"Inryoku" è anche il termine usato per "gravità", e possiamo vederlo tradotto così allo stesso modo. Comunque, quando usiamo questa parola nel contesto di forze opposte è facile capire che “gravità” non è la corretta interpretazione.
Quindi… cosa ha a che fare "Inryoku" con "Take Musu"? Qui vediamo cosa il fondatore ha detto:
武産とは引力の錬磨であります。
"Take Musu è la pratica della Forza Attrattiva."
Così adesso siamo pronti per la traduzione tecnica del termine "Take Musu Aiki":
"Mettere insieme forze opposte con Ki e praticare le forze attrattive che vengono così a crearsi."
Una vera delizia – possiamo capire perchè le più eloquenti traduzioni all’inizio di questo articolo possono essere state adottate.
In altre parole, questa traduzione dovrebbe essere chiara a chiunque con il giusto tipo di pratica, ed è molto più eloquente della versione classica.
Christopher Li
Struttura del DOJO tradizionale
Il Dojo ha una organizzazione definita in quattro aree principali disposte indicativamente secondo i punti cardinali:
- NORD Kamiza (“posto d’onore”), che rappresenta la saggezza, è riservato al maestro (“Sensei”) titolare del Dojo alle spalle del quale è appesa l’immagine del fondatore (Ueshiba Morihei – O – Sensei) ;
- EST Joseki (“posto dei gradi alti”), che rappresenta la virtù, è riservato ai Senpai (compagni anziani in termini di pratica), agli ospiti illustri o in generale agli Yudansha (“cinture nere di grado Dan”);
- SUD Shimoza (“posto inferiore”), che rappresenta l’apprendimento, è riservato ai Mudansha (“senza grado Dan”);
- OVEST Shimoseki (“posto dei gradi bassi”), che rappresenta la rettitudine, è generalmente vuoto ma all’occorrenza è occupato dai 6° Kyu o Mukyu (“senza grado Kyu”).
L'ordine da rispettare è sempre quello per cui, rivolgendo lo sguardo a kamiza, i praticanti si dispongono dai gradi inferiori a quelli superiori, da sinistra verso destra.
Il capofila di shimoza, usualmente il più anziano tra i mudansha, di norma è incaricato del rispetto del Reiho.
In particolare è incaricato di avvisare i compagni di pratica riguardo: l'assunzione della posizione formale in ginocchio seiza ("posizione formale"), del mokuso ("silenzio contemplativo") e del suo termine yame ("fine"), del saluto al fondatore shomen-ni-rei ("saluto al principale"), del saluto all'insegnante sensei-ni-rei ("saluto al maestro"), del saluto a tutti i praticanti otagai-ni-rei ("saluto reciproco"), e del ritorno alla posizione eretta kiritsu ("in piedi").
Nei dojo tradizionali, inoltre, vi è usualmente uno spazio adiacente alla parete dove vi sono conservate le armi per la pratica dei kata: bokken ("spada di legno"), tanto ("pugnale"), jo ("bastone"); e il nafudakake ("tabella dei nomi"), dove sono affissi in ordine di grado i nomi di tutti i praticanti appartenenti al dojo.
SAMURAI, tra passato e presente
Novara, Maggio 2012
INTK , in occasione dei campionati mondiali di kendo, in collaborazione con CIK e sotto il patrocinio del comune di Novara, ha organizzato il più esteso e importante evento dalla data della sua istituzione, oltre che il più interessante evento inerente la spada giapponese mai presentato in Italia.
A cavallo di tre fine settimana e durante le intere due settimane, dal sabato 5 Maggio fino a Domenica 27 Maggio, sarà allestita la mostra e nel fine settimana dal 19 al 21 Maggio il maestro Yoshihara condurrà la forgiatura di una katana, a partire da un sunobe, mostrerà la procedura dell 'allungamento della lama, la definizione di tutti i piani e la tempra finale. Nella ambientazione di eccezione del palazzo del Broletto di Novara, nel cortile di pietra medioevale, vedremo pian piano prendere forma all' acciaio grazie al sapiente martello del maestro Yoshindo e quello dei suoi assistenti. La bellezza del palazzo creerà un ambientazione unica, fatta di pozzi di pietra e portoni di legno, balconate e portici che permetteranno di ammirare il tutto dall'alto, molto spazio e una caratterizzazione davvero unica. La mostra è allestita a pochi passi dalla forgia del maestro, nella sala del consiglio del palazzo, antica sede del Com une Medioevale, una sede ricca di fascino storico, dove sono ancora presenti gli scranni di legno medioevali, gli stemmi e le vestigia dell'antica Novara. La mostra vedrà l'esposizione di quasi 50 lame, provenienti dalle collezioni dei nostri soci, e comprenderà alcuni pezzi di rilievo assoluto.
Durante il periodo, e in modo complementare agli altri eventi, Leon Kapp e Massimo Rossi effettueranno diverse dimostrazioni di togi, il restauro e affilatura tradizionale delle lame giapponesi. Nei fine settimana saranno sempre presenti i membri della associazione INTK, che organizzeranno visite guidate, incontri con il pubblico, esposizioni speciali dei pezzi in mostra e altre iniziative, di cui alcuni saranno riservati ai soci e amici di INTK. Inutile sottolineare che questo evento sarà l'occasione per incontrare tutti i più importanti personaggi della spada giapponese in Italia, studiosi, collezionisti, ma soprattutto artigiani, restauratori ed esperti a vario titolo, soci di INTK e non, e sono stati invitati molti amici anche dall'estero.
Visto il molto tempo a disposizione e l'impegno che stiamo rivolgendo a questo evento, saranno sicuramente organizzate iniziative dell'ultimo minuto, quali ad esempio lo studio approfondito di alcune lame dal vivo, guidato dagli esperti presenti, e non mancherà nessuna occasione per un confronto tra tutti i presenti.
Il programma attuale :
– Sabato 5 Maggio ore 16:30 – Inaugurazione mostra INTK, presentazione dei dirigenti e incontro con il pubblico.
– Tutta la settimana – Mostra aperta al pubblico
– Venerdì 18 Maggio – Allestimento della forgia
– Sabato 19 Maggio ore 17 circa – Inizio della forgiatura del maestro Yoshihara: martellatura e allungamento dell'acciaio, tsukurikomi di base.
– Domenica 20 Maggio ore 17 circa – seconda fase della forgiatura, definizione dei piani, tsukurikomi finale.
– Lunedì 21 Maggio ore 18 circa – fasi preparatorie della tempra, stesura dello tsuchioki ; ore 21, – Yaki-ire finale, tempra della lama, fasi di finitura preliminare da parte di togishi presenti e presentazione finale della katana.
– Tutta la settimana – Mostra aperta al pubblico
– Domenica 27 ore 17 – Chiusura della mostra, incontro finale con gli organizzatori.
Per l'accesso alla mostra, il comune richiede il pagamento del biglietto al complesso monumentale del Broletto, che comprende la visita al palazzo, il prezzo comunque è limitato, attorno ai 7 euro ed è convenzionato con numerosi enti come tutti i musei della regione Piemonte.
La dimostrazione del maestro Yoshindo Yoshihara invece, sarà nel cortile, accessibile liberamente al pubblico.
Il programma è ancora molto aperto. Chiunque voglia proporre una iniziativa, organizzare un incontro particolare, o richiedere qualcosa, può contattare direttamente gli organizzatori.
Invitiamo quindi tutti gli appassionati, soci e non, nell'ottica più aperta possibile, a partecipare agli eventi e a vivere tutti insieme questa grande festa e questi eventi unici.
Per qualsiasi informazione è possibile chiedere in questa discussione sul forum, oppure scrivendo direttamente a Simone Di Franco all' indirizzo webmaster@intk.it , a Massimo Rossi all'indirizzo rossi@intk-token.it e agli altri contatti che troverete sul nostro sito internet.
Come sempre, se avete qualsiasi problema per collegarvi al forum o per qualsiasi cosa che riguardi il sito internet di INTK, potete contattarmi all'indirizzo e-mail webmaster@intk.it
Grazie, a presto.
Simone Di Franco
– consigliere di INTK e amministratore di intk-token.it
Shin gatsu
Shin gatsu. Aprile. E' innanzitutto il momento dell'hanami, la spettacolare fioritura del ciliegio, il fiore che è simbolo del Giappone e della classe guerriera dei samurai, che nonostante il passare dei secoli continua ad essere a sua volta simbolo dello spirito e della cultura giapponesi.
Bra incontra il Giappone
Festa di Primavera 2012. “Bra meets Japan” da Jardecò a Bra Domenica 15 aprile una brezza orientale lambirà la città di Bra.
Quest’anno la consueta Festa di Primavera organizzata dal garden center Jardecò avrà come tema portante il Sol Levante. Le serre vetrate e i giardini esterni di Jardecò a Bra, un punto di riferimento per gli appassionati del verde e del design, saranno il cuore della manifestazione in programma domenica 15 aprile, che vedrà una serie di interessanti workshop ed eventi. Alcune aree saranno occupate da esposizioni di bonsai e kusamono. I primi più conosciuti agli italiani, sono le note “piante in vaso” rese celebri in Italia negli anni ‘80 dal film “Karatè Kid”. Forse meno conosciuti i kusamono, sono composizioni di piante, felci e piccoli arbusti in vaso, su lastre di pietra o addirittura in “sfere di muschio”. E proprio a queste ultime, i kokedama, (o all’inglese “moss balls”) sarà dedicato un workshop condotto dal designer e bonsaista Igor Carino, a partire dalle ore 14.30. Verranno fornite le piante e tutto il materiale necessario per realizzare oggetti verdi di design, originali e divertenti. L’essenza estetica del Giappone sarà presente anche grazie alla vestizione del kimono tradizionale, condotto dalla Maestra Tomoko Hoashi e organizzato dall’Associazione Culturale “Giappone in Italia”. La preziosità delle sete, i complessi decori degli “obi” (tipica cintura giapponese indossata sul kimono) che riprendono la natura e il passare delle stagioni, saranno presentati grazie alle delicate movenze di una giovane ragazza giapponese che farà da modella, accompagnata da musica tradizionale. Dopo aver nutrito gli occhi e la mente non dobbiamo dimenticarci del corpo: due workshop di cucina giapponese (alle ore 10 e alle ore 15.30), condotti dalla Chef Michiyo Murakami, vi porteranno alla scoperta dei veri sapori della cucina nipponica. Verranno realizzati invitanti maki di salmone, tonno e verdure, saranno svelati i segreti della cottura del riso e di questo complesso tipo di cucina che sta conquistando sempre più seguaci in Italia. Una degustazione di pregiati tè cinesi e giapponesi, assieme a prelibati sake (organizzata dall’Associazione “La Via del Sake”) accompagnerà i partecipanti durante tutta la giornata, accanto all’esposizione e alla vendita di carpe Koi giapponesi. Jardecò infine, sponsor della 27a edizione della StraBra,
sarà lieto di accogliere con un goloso omaggio tutti i bambini che in mattinata hanno partecipato alla manifestazione sportiva: un’Ape gelataia preparerà gustosi coni e coppette che saranno distribuiti nel pomeriggio. Una “Festa di Primavera” nipponica, che permetterà quindi di trascorrere una domenica a contatto con la natura e le tradizioni di un
paese unico e meraviglioso come il Giappone.
Sakabato
Cos'è una Sakabato ?
La sakabato (spada dall'affilatura rovesciata) è un tipo fittizio di spada giapponese. Nella normale katana, il lato esterno curvo della lama è affilato, mentre il lato interno curvo è smussato. Al contrario, la sakabato è fatta in modo che il tagliente è sul lato che curva verso l'interno. Anche se le sakabato affilate sono attualmente prodotte per l'acquisto da parte di collezionisti e appassionati, non vi è alcuna traccia di queste a testimonianza che sia mai stata utilizzata storicamente in Giappone. Ci sono comunque scuole di scherma esistenti che le impiegano. Tuttavia, l'uso storico di armi a "lama rovesciata" è evidente da campioni conservati presso il Museo del Palazzo Reale Deoksu in Corea. Dato che il Giappone una volta invase la Corea, rimane aperta la possibilità che la sakabato sia stata sviluppata sulla base di esempi coreani. Tuttavia, come già detto, non esiste la prova in nessun registro storico, né archeologico attualmente esistente a sostegno di questa teoria. Sono stati trovati invece alcuni Tanto (coltelli) a "lama-rovesciata". Questi sono chiamati kubikiri, a volte tradotto come "taglia testa" o "coltello del dottore". La sakabato è l'arma principale del personaggio Himura Kenshin nel popolare manga Rurouni Kenshin, e come tale è tipicamente raffigurata come l'arma 'pacifista' di coloro che sono disposti ad uccidere solo come ultima risorsa.
Tornando alle origini
Parliamo spesso di Aikido, Judo, Karate, jujitsu e chi più ne ha più ne metta, ognuna di queste discipline con la propria peculiarità, ma una volta esisteva solo il Budo la via del guerriero.
Tutto nasceva dalla necessità di uscire vincitori o morire in battaglia; dovevi essere in grado di combattere corpo a corpo, a mani nude o con qualunque arma a disposizione questa era l’Arte Marziale.
Ogni tanto con i compagni di pratica si parla di questo e si ipotizza di poter sperimentare la coesistenza di tutte queste discipline e di quanto potrebbero essere propedeutiche alla nostra. Ebbene guardate questo video, potrete cogliere quanto c’è di comune.
Il potagonista è Kenji Ushiro sensei, maestro di karate di Okinawa stile Shindo Ryu.