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L’Aikido è uguale per tutti (?)

Per chi ama riflettere e farsi domande sull’Aikido e sulla sua pratica, consiglio di leggere gli scritti di Gabriele Pintaudi sul suo sito che trovate qui

Gabriele Pintaudi è un insegnate/praticante di Aikido che opera in Sicilia e per via della sua linea di pensiero, viene spesso osteggiato ed attaccato da chi non ne condivide le vedute.

Personalmente, lo trovo invece molto stimolante ed interessante.

A voi l’ardua sentenza.

E come sempre, meditate gente, meditate (e praticate ancor di più).

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gianni

Come si sta seduti secondo l’etichetta?

Come sappiamo, nella cultura giapponese si da molta importanza al rispetto delle regole (e dovrebbe essere così anche da noi… n.d.r) e di conseguenza anche lo stare seduti durante i momenti di pausa o saluto nella pratica dell’Aikido ha le sue.

Ricordo Endo Sensei, in un suo stage a cui ho partecipato, durante una spiegazione tecnica riprese in maniera energica e severa un praticante che stava seduto con la schiena appoggiata alla parete e le gambe distese. Dopo averlo rimproverato ribadì che non è ammissibile mancare di rispetto in quella maniera e che anche questo fa parte della pratica dell’Aikido.

Ho trovato in rete un piccolo contributo che mostra le varie forme “ammesse” secondo la linea di studio di Ikeda Masatomi Sensei.

Buona consultazione e come sempre prendiamo spunto di riflessione.

 

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gianni

Vizi di postura e atteggiamento

Trascrivo, al fine di riflessione, quanto scritto dal Maestro Tada su di un cartellone esposto durante un suo seminario in proposito delle scorrette posture sia fisiche che di comportamento che molti di noi si portano dietro durante la pratica.

Per chi volesse conoscere più in dettaglio la storia del personaggio storico sotto menzionato lo può fare a questo link:

http://www.musubi.it/index.php/koryu/maestri/421-nobutsuna

"

Dagli insegnamenti di Kamiizumi Isenokami (maestro di spada del XVI secolo) sui vizi di postura e movimenti sbagliati dei principianti:

  • colpire distrattamente e senza convinzione
  • affrontare l'avversario con spirito di contrapposizione
  • non tenere la spada saldamente
  • tempo sbagliato ed insicuro del colpo
  • piegare la schiena
  • irrigidire il corpo
  • trascinare i piedi e le gambe
  • fare gesti frettolosi
  • avere dubbi sulle intenzioni dell'avversario
  • avere timore, essere insicuro
  • mettere tensione nelle spalle
  • essere pieni di se.

"

e su questi punti, come sono solito concludere, meditate gente meditate.

 

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gianni

“Copriti..” di Nev Sagiba

By Aikido Journal | Contributed

22 Comments

Copriti..” di Nev Sagiba

By Aikido Journal | Contributed

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Il peggior nemico di tutti i budoka è ingannare se stessi.”

 

Traduzione dall’originale pubblicato su Aikido Journal, a cura di Gianni Canetti.

 

I praticanti di Aikido non si coprono..secondo alcuni “ex-spurts”(?). E loro si accaniranno su questo non punto. In apparenza, sembra che gradiscano prendere atemi in faccia.

Infatti costoro non hanno mai ricevuto realmente un colpo, e questo perchè questi accaniti sostenitori vivono ancora a Fantasilandia.

Inoltre, presumibilmente non hanno mai sentito parlare di Jodan e Chudan. Che pensiero spaventoso. I grandi blasoni non possono nascondere l’abbietta incompetenza che ho notato durante I miei viaggi.

In qualunque Budo bisogna proteggersi il viso ed il corpo.

Nel ballo si ha, si spera, totale fiducia nel proprio partner. In un combattimento è esattamente l’opposto. Se si pratica Aikido come Budo, e non come danza, bisogna almeno fare uno sforzo per sdrammatizzare la sfiducia che deriva dalla violenza reale.
Una volta ho conosciuto uno che praticava un quasi eclettico minestrone di stili di combattimento e sosteneva che “gli aikidoka sono ipnotizzati dalla loro stessa stupidità”.

Allora io ero in disaccordo. Ora, osservazione successiva, ogni giorno penso che lui avesse più ragione di quanto immaginassi; quanto più l’aikido sembra scivolare nel pantano di comodo passatempo dell’auto illusione tanto da non assomigliare nemmeno a nessun Budo, e neanche potrà mai essere efficace quando si arriverà alla prova del nove.

Come è succes questo tizio, è riuscito ad ipnotizzare se stesso, convincendosi che tutti i combattimenti devono avvenire da sdraiati. Il cielo lo aiuti quando un giorno diversi avversari armati lo assaliranno. Quel giorno avrà un risveglio molto duro. Se sopravvive.

Ma “le arti marziali non sono per il combattimento”. Così ci viene detto dai pontificatori.

No? Veramente? Cos’è allora? Un social club?

Spero per loro che almeno sappiano correre veloci.

Per essere CAPACI di “non combattere” in una situazione di pericolo si deve prima essere capaci di combattere. Solo allora si potrà avere la forza e la capacità di fare questa scelta!

Marte era il “dio della guerra.” Da qui il termine MARZIALE.

Il peggior nemico di tutti i Budoka è l’auto illusione, ingannare se stessi. E successivamente: l’inganno reciproco. E’ così facile caderci dentro. Le panzane di buchi nelle ciambelle non saranno di nessuna utilità quando ci si troverà davanti alla realtà.

La realtà ha piani differenti da quelli di teorie, opinioni, ipotesi e favole. La violenza è cruda, anche per gli “esperti” allenati. Raramente se ne esce indenni. Non ha nulla a che fare con “vincere” o “peredere”, come ai punti o altre finzioni. Piuttosto, sopravvivere. Questa è la distinzione.

Quando chiunque con intenzioni omicide ti attacca, non ti devi preoccupare di fare punti, ma piuttosto cercare di sopravvivere in qualunque modo possible. Quindi, invece di fare l’occhiolino e di sorridere durante l’azione, quando si pratica, dovresti allenarti come se fosse una situazione di sopravvivenza, di vita o di morte. La maggior parte delle persone, noto, ancora non sanno come osservare o dove guardare.

Se per nessun altra ragione, che giudicherai negativamente l’arte, quando il giornale titolerà “maestro di Aikido ucciso da un nano durante una rissa..” dovrebbe essere lo scopo di ognuno ed ogni praticante, di ECCELLERE nel Aikido, e non meramente impressionare con una parvenza di esso.

Se non sei mai stato colpito in faccia, non avrai mai la concezione di coprirsi. Se vuoi fare una leggera esperienza di realtà, vai in una palestra di Boxe. Prova, giusto una volta. Chiedigli di non buttarti giù. (Magari chiedi umilmente di usare I guantoni quelli più morbidi e più imbottiti). Scopri cosa succede al tuo delicato viso, le fragili opinioni e le tue teorie in merito a “fare Aikido”.

Te lo posso dire io adesso, LA MAGGIOR PARTE DI VOI VERRA’ STESA.

Allora tornerai al tuo dojo con una visione migliorata sulla natura del combattimento.

O’Sensei sconfiggeva facilmente I pugili!

QUAL’E’ LA DIFFERENZA? Fai a te stesso questa domanda con assoluta sincerità, quindi predisponiti a trovare le risposte con determinazione.

Lo so, lo so, non ti alleni per combattere. In questo caso però, per favore, non iscriverti nel mio dojo perché la prima cosa che ti sorprenderà sarà uno schiaffo in faccia. Allora se sbaglierai nel coprirti ne arriverà un altro seguito da un altro ancora FINCHE’ NON IMPARERAI L’AIKI e a coprirti, o finirai accovacciato in un angolo, raggomitolato con le mani sulla testa piangendo e implorando.

Si, signor Shihan, specialmente tu! Titoli onorifici e hakame ben stirate non ti proteggeranno quando finzione e false cooperative di danza non seguiranno il copione previsto.

Brutale? Per niente. Questo è BUDO! Io mi aspetto che tu sopravviva al prossimo reale attacco, se e quando avverrà. Sapere come coprirsi correttamente, applicandolo per entrare e l’aiki, sono ribaditi negli scritti e dimostrati nei video del fondatore dell’Aikido.

Sapere entrare in maniera protetta aumenterà le possibilità di successo esponenzialmente. Partire da cosa funziona, cessa di essere Aikido.

Il vero Aikido è spirituale. Molto spirituale. Così spirituale che funziona nella realtà.

Tutto il resto è collusione e auto inganno ed un pericolo per se stessi.

I bambini che sono cresciuti in un epoca in cui i genitori li prendevano a ceffoni, conoscono Ikkyo prima ancora di venire al dojo. Loro comprendono la guardia Jodan e Chudan immediatamente. Loro si coprono perchè sono , diciamolo francamente, malati e stanchi del dolore degli abusi. (o il ricordo) Lo stesso abuso che un reale aggressore ti servirebbe.

Perchè la mmagior parte degli aggressor cercano di colpire la testa? Perché un colpo in faccia, che arrivi a rompere un osso oppure no, è disorientante. Provoca uno shock ai delicati nervi del collo, danneggiando le sette vertebre cervicali che sostengono e tengono alta una testa pesante piuttosto malamente. Se piazzato abbastanza bene, con forza e corretto tempismo, può anche arrivare a danneggiare il cervello

Ne deriva uno shock istantaneo. Quinsi signor Shihan, smettila di piagnucalare su un mero schiaffo o due, e realizza che questo è Budo e che si suppone tu debba rappresentarlo. stop weeping over a mere slap or two, and realise that this is Budo and that you are supposed to be representing it. Non facendosi beffe di esso..

Qualche anno fa , un individuo che aveva praticato in un’altra scuola, è stato accolto nel nostro dojo. Abbiamo praticato. Ma lui detestava l’dea di coprirsi. E non solo esprimendolo ma rifutandolo apertamente. Il problema era, che ogni volta che praticava con un particolare alievo che è stato pugile, veniva bloccato..

Lui pretendeva che il suo grado venisse “riconosciuto”. Mi sono accordato per il solo livello tecnico e lui se l’è presa a male.

Invece di correggere il suo ego ed imparare qualcosa, avebbe interrotto la lezione lamentandosi di questo. Io ho continuato a ripetergli “copriti..”, ancora e ancora e avrei anche rivisto la lezione per spiegare nuovamente l’importanza vitale di Jodan e Gedan gamae ed l loro scopo. Ma lui sosteneva l’opinione che, “Non ci si copre in Aikido”.

Ostinato sarebbe un eufemismo. Dopo qualche tempo la mia risposta è cambiata dicendo al pugile, “colpiscilo più forte”, sperando che avrebbe capito il punto, la realtà, non le sue fallimentari ipotesi. Inutile dire che continuava a venire bloccato, ma per qualche strana deviazione psichiatrica, la sua opinione di non doversi coprire è solo peggiorata e si è rafforzata. E lui veniva bloccato ancora di più.

Un giorno, sbagliò lezione ed arrivò in ritardo ed infuriate, interrompendo una doverosa e piuttosto pesante lezione di Kendo, proclamando rumorosamente a tutti quanti che, “lascio questa scuola perchè non ci si copre in Aikido”.

Essendo il modo d’oggi, ho fatto un buon ukemi come anche l’ex-pugile con il quale stavo praticando in quel particolare momento, usando l’opportunità fornita dalla distrazione causata da quell’interruzione, per eseguire un immacolata azione di uppercut Ikkyo con il suo shinai. Perché buttare via una buona apertura?

Mi sono alzato, ho fermato la lezione e ringraziato l’invadente.

Oh, per il vecchio mondo. Sarebbe stato fatto scappare a suon di colpi di shinai dall’intero dojo che gli correva dietro per la strada. Ma ho scoraggiato questo tipo di comportamento per ragioni legali. Inoltre, anche questo sarebbe stato uno spreco con questo grezzo individuo che ha rifiutato di imparare semplicemente dalla realtà dei fatti.

Detto questo, le tecniche da Gedan SONO valide. Anche Gedan deve essere praticato. Non solo. E questo con attenzione a guadagnarne la comprensione. Se vieni attaccato di sorpresa, o se tu sai come controllare l’avversario usando maai per far entrare l’attaccante, allora il Gedan può essere sublime invece che ridicolo.

Ma dalla mia visione di video e allenamenti individuali dal vivo, anche alcuni “grandi nomi”, grandi titoli e gonfie opinioni della loro importanza, è evidente che questo non è sempre il caso.

Bene, in questo ambito vi ho fornito degli indizi. Se li conosci bene, state praticando bene. Se li avete colti, è il momento di iniziare a metterli in pratica. Se non avete afferrato il punto, c’è speranza, continuate a praticare.

Se siete fortemente in disaccordo, c’è speranza anche per voi, ma solo dopo che avrete subito l’esperienza di un reale attacco. E solo se siete ancora vivi.

Se non sapete cosa sono le guardie Jodan e Chudan; come anche il molle e inconsapevole gedan sembra bloccato dentro o come queste interazioni con hanmi gamae, sia lato ai che lato gyaku, vi suggerisco di occuparvene come una questione di urgenza. E praticarli finchè non li riconoscete nel sonno.

Queste vi aiuteranno entrambe nel produrre funzionalità di fatto nel vostro Aikido, e aiuteranno la nobile arte dell’Aikido a non andare in malora in un orgia di falsità e auto-illusione, e a non essere criticata negativamente come risultato di un balletto meccanico facendo mere forme, senza nessuna misura di comprensione della loro reale e viva applicatione.

Nel frattempo, imparate a proteggervi il volto, è l’unico che avete.

 

DEFINIZIONI
Nella terminologia della Boxe l’interpretazione semplificata di “coprirsi” significa proteggere il corpo e la testa con le braccia.

 

Nev Sagiba
aikiblue.com

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gianni

Mostra “SPIRITO DEL GIAPPONE”

 

“SPIRITO DEL GIAPPONE” Torino

immagine_mostra_Held_20131016043455.__255_151“SPIRITO DEL GIAPPONE”29 ott. 2013- 12 gen. 2014

(L’Evento, organizzato dal Museo d’Arte Orientale MAO di Torino, offre un programma ricco di appuntamenti con la cultura giapponese, che si sviluppa intorno alla mostra fotografica dedicata al Giappone della fotografa francese Suzanne Held, realizzata in collaborazione con il Musée des Arts Asiatiques di Nice. Avranno luogo la cerimonia di chado a cura di Chiyuki Mitsumori, l’ikebana a cura di maestra Sato e di Associazione Wafu School of Ikebana, l’incontro e dimostrazione di calligrafia shodo a cura di Hiraoka, la danza butoh. Sono inoltre previste conferenze sui bonsai, sulla figura del guerriero giapponese attraverso i secoli, sul restauro delle opere giapponesi in carta e sulla carta giapponese come oggetto d’arte e forma di espressione artistica rappresentata dagli origami, esposizioni di ikebana e bonsai e altri eventi.)MAO-Museo d’Arte Orientale a Torino
Sala di esposizioni temporanee
Via San Domenico, 9/11

 

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gianni

Ukemi piccole piccole…

Alcune volte ci è stato chiesto di fare Ukemi molto raccolte… bhe questo fa paura!!

Avevo già visto Kuroda sensei, in televisione nella serie La via del Samurai, ma approfondendo la ricerca in rete ho scoperto che è un personaggio con doti fuori dal comune.

Sul suo blog, Beno ha scritto un bell'articolo su questo maestro, vi verrà voglia sicuramente di saperne di più.

Come al solito, tanti spunti su cui riflettere e provare ad applicare: la via dell'unificazione mente corpo è veramente infinita!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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gianni

Aikido e Atemi

Un interessante video, realizzato da Stefan Stenudd, sull'applicazione degli atemi come preparazione della tecnica di aikido.

Stefan Stenudd sensei è 6° Dan Aikikai e, tra l'altro , ha conseguito il 4° Dan nello Iai Aikido Toho di Nishio Sensei.

Molto bello il suo sito, ricco di contenuti; vale la pena dargli uno sguardo.

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gianni

Il ruolo di Uke

Ieri sera tornando dalla palestra, come al solito, discutevo piacevolmente con il nostro "Patman" e tra le altre cose si è parlato anche di questo.

Ho trovato una interessante disquisizione sull'argomento, che analizza la situazione sia nell'Aikido che nelle arti marziali giapponesi in generale , che tra le antiche scuole (Ko ryu) ed il Budo moderno (Gendai Budo).

L'articolo è stato scritto da Beno (al secolo Daniele Bevivino) un Italiano che attualmente, beato lui, vive e pratica in Giappone; se volete leggerlo lo trovate sul suo blog Aikiblog oppure direttamente qui.

Buona lettura e, come al solito, buona riflessione.

 

 

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gianni

L’attimo

 

Facciamo un po' di riflessione filosofica, che ogni tanto non fa male.
Traduzione di uno scritto tratto dal libro "Lo Zen e le arti arziali".
Taisen Deshimaru, al secolo Deshimaru Yasuo 1914 – 1982, è stato uno dei monaci Zen più significativi del Giappone del XX secolo.
 
L'attimo.
Lo sport e le arti marziali sono diversi.
Nello sport, c'è tempo. Nelle arti marziali esiste solo l'attimo.
Ad esempio, nel baseball, il "battitore" attende la palla, c'è tempo: l'azione si svolge in quel momento.
Lo stesso accade nel tennis, nel rugby nel calcio, in tutti gli altri sport.
Il tempo passa e lascia la possibilità di pensare per un breve periodo di tempo durante l'attesa!
Nelle arti marziali non c'è tempo di attesa.
La vittoria o la non vittoria, la vita o la non vita, si decidono in un istante.
Bisogna vivere l'attimo: quello in cui la vita e la morte sono decise totalmente.
 
Taisen Deshimaru.
 
Meditate gente, meditate.
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gianni

Piegare l’Hakama

E' tradizione, oltre che buona abitudine se si vuol far durare l'Hakama più a lungo, ripiegarla con cura al termine della pratica.

Da noi, non tutti sono avvezzi a questa cosa e per coloro che hanno da poco indossato questo indumento o che si stanno preparando ad indossarlo, di seguito trovate un video che spiega come fare. Come tutte le cose questo è uno dei vari modi per farlo, quindi provate.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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gianni