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la non mente

la non mente

 

LA NON MENTE – Istinto, intuizione e razionalità

 
Un giorno un professore inglese, insegnante di di filosofia, si recò a far visita a un famoso Maestro Zen. Dubbioso sull'efficacia di questa filosofia orientale voleva interrogare il maestro per verificarne la validità. Il Maestro lo accolse con cortesia e lo fece accomodare di fronte a sé, dalla parte opposta di un tavolino dove aveva preparato del the, sapendo che gli inglesi ne facevano abbondante uso, come anche in Giappone. Il Maestro dunque chiese al professore se volesse del the. Il professore rimase perplesso nel constatare che la sua tazza era già piena, mentre quella del Maestro era vuota, e si chiese se il Maestro non fosse un po' stolto. Il Maestro si accorse della perplessità dell'ospite e si versò del the nella tazza, poi cominciò a versare dell'altro the nella tazza del professore facendolo traboccare. Il professore si alzò e disse "ma cosa sta facendo, non vede che la mia tazza è già piena?". "Vede, caro professore" rispose il Maestro "la sua mente è come questa tazza, piena di concetti, se lei non la vuota come faccio a farcene stare altri?"

Nelle arti marziali, e in molte attività tradizionali giapponesi, si fa spesso riferimento al "vuoto mentale" o "non mente", è un concetto che affascina molti artisti marziali.

Ma come è possibile "non pensare"? Come è possibile "creare il vuoto mentale"?
Sono le domande che spesso ci si pone.

Per lo Zen il cerchio rappresenta il vuoto e nello stesso tempo l'infinito

Molte delle più importanti invenzioni dell'uomo si sono risolte nei momenti di  rilassamento mentale quando la mente, esausta, si abbandona nel meritato riposo. Come quando lo scienziato, dopo giorni di sofferti e faticosi calcoli, non arrivando alla soluzione del problema, alla sera si sdraia per riposare e, nel dormiveglia, di colpo si alza seduto sul letto: "eureka", "ho trovato".

Cosa è successo?

La sua mente si è liberata da tutti i calcoli e ragionamenti, si è vuotata, ed è affiorato dal subconscio l'intuito. Naturalmente la soluzione che deriva è sempre legata a informazioni precedentemente acquisite e immagazzinate nella mente. Solamente se questi dati sono stati assimilati con precisione la soluzione affiorerà.

Creare il vuoto significa non soffermarsi su un pensiero ma, come viene, lasciarlo passare. 

 
IL VUOTO NELLA PRATICA MARZIALE
Mu, il vuoto

Fudochi Shinmyo Ryoku 
l'immobile saggezza
 
Se ci concentriamo sui movimenti del nostro avversario la nostra mente ne verrà catturata.
Se ci concentriamo sulla sua spada sarà essa a catturare la nostra mente.
E cosi se ci concentriamo sul punto dove vorremmo colpire, oppure sul modo di evitare la sua lama.
Non c'è nessun luogo dove porre la mente.
Takuan

Con il ragionamento la nostra mente è concentrata nella soluzione. Per risolvere il problema a volte ci ostiniamo a percorrere un certo ragionamento e perdiamo di vista le alternative. Una mente aperta e rilassata ha una capacità soluzionale certamente migliore rispetto ad una mente ottusa e ostinata. Ma tutto questo è valido solo se ci sono lunghi tempi a disposizione.
 
Quando si subisce un attacco non c'è tempo per il ragionamento. E' l'intuizione che è determinante, e l'intuizione va di pari passo con l'apertura e il rilassamento mentali.

Quando durante una lezione si prova una tecnica, il lavoro mentale, il ragionamento, sono importanti per individuare i concetti di esecuzione, abbiamo del tempo a disposizione per provare e riprovare ma, alla fine, per arrivare all'efficacia di un movimento di difesa dobbiamo sentire con il corpo.

Possiamo distinguere l'apprendimento attraverso due canali:
il corpo che impara dalla mente, la mente che impara dal corpo.
Nel primo caso è la mente che guida il corpo, nel secondo la mente segue il corpo.

La mente guida il corpo quando si deve eseguire un attacco (offesa), o ci si confronta in duello (una gara sportiva), ed è determinante la tattica acquisita negli allenamenti.
Il corpo guida la mente quando si subisce un attacco (difesa), solitamente improvviso, ed è qui che diviene importante il vuoto mentale, la tattica lascia il posto all'intuizione e all'istinto.

La risposta istintiva è in assoluto la più veloce, immediata, ma non sempre la reazione del nostro corpo è adeguata allo stimolo ricevuto, per questo una buona preparazione precedentemente acquisita con il ragionamento e l'allenamento sono complementari.
Ai "Unione"
 

Per creare il vuoto bisogna ricercare l'unione
Se la mente è piena di ragionamenti e pregiudizi non sentirà il corpo.
Se il corpo è rigido non trasmetterà informazioni alla mente.

Per sentire il corpo dell'avversario bisogna unirsi con il suo e non cercare la separazione. Ed è questa la grande prerogativa dell'Aikido.
 

 

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osvaldo

One thought on “la non mente

ezioPubblicato in data5:52 pm - Dic 3, 2012

piu' che non mente 

in palestra siamo dementi!!

 

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