supporto digitale
ottimo sviluppo delle tecniche molto migliorato dalla precedente versione http://www.aikido3d.com/aboutaikido.php
dategli un occhiata ciao.
ma di chi è questa bella torta?
volevo ringraziare tutti per essere stati presenti , alla cena dei 25 anni di pratica di Sensei Ezio, e di aver condiviso questa grande festa, in compagnia Vostra , con un pensiero a coloro che per motivi di lavoro o di famiglia non potrevano essere presenti (Gaetaru, e Si Si Silvio e Katiuscia e Salva-thor e tutti gli altri) so che erano lì con lo spirito.
con l'occasione abbiamo festeggiato anche i 25 anni del nostro dojo che finalmente ha un nome BUSHI NO KAMI, auguro a tutti altri 25 anni di Armonia e Spirito Marziale.
ps abbiamo scoperto che tagliare una torta con il Wakizashi e difficile, come far tagliare i baffi alla cameriera cinese ah ah|
il Vostro Ovo-san
hiroshi isoyama
Hiroshi Isoyama
Isoyama Hiroshi 矶山博 |
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Nato | 14 Gennaio, 1937 Iwama, Ibaraki Prefecture, Giappone |
Stile | Aikido |
Insegnante (s) | Morihei Ueshiba |
Posizione | 8 ° dan |
Hiroshi Isoyama (矶山 Isoyama Hiroshi ) è un maestro giapponese di Aikido (arte marziale giapponese). Ha iniziato la sua pratica nel Dojo di Iwama , all’età di 12 anni come allievo diretto del fondatore dell’Aikido, Morihei Ueshiba nel 1949. Attualmente detiene il grado di 8 dan shihan nel Aikikai e consigliere tecnico di questa organizzazione. Isoyama è stato messo a capo del dojo di Iwama da parte di Ueshiba Moriteru dopo la morte di Morihiro Saito . Attualmente, egli è Consigliere esecutivo ed istruttore senior di questo dojo. [1]
Dopo una lunga carriera nelle arti marziali, è stato Capo delle Tattiche Difensive per la Japan Self-Defens Force Academy, ed è anche stato istruttore per le tattiche di auto-difesa per le forze armate Americane di stanza in Giappone. Si unì alla Forza Aerea di Difesa nel 1958 e venne inviato a Chitose . I suoi primi allievi erano membri della polizia militare americana, includendo infine membri delle forze del proprio paese. [2]
Insieme con Hiroshi Tada, Isoyama ha costituito un comitato per la costruzione di una grande statua dedicata al fondatore dell’Aikido nel perimetro del Tempio Aiki , la quale venne inaugurata il 8 novembre 2009. Il materiale residuo di quel monumento è stato usato per realizzare un busto del Fondatore, il quale è stato inaugurato nella recente ricostruzione della stazione di Iwama il 24 luglio 2012. [1]
BRUCE LEE il mito
Bruce Jun Fan Lee (cinese tradizionale 李小龍範軍, in pinyin Lǐ Xiǎolóng; San Francisco, 27 novembre 1940 – Hong Kong, 20 luglio 1973) è stato un attore, artista marziale, filosofo, regista, sceneggiatore e produttore statunitense di origini cinesi.
Nato a San Francisco e cresciuto a Hong Kong, Lee è l'attore più ricordato per la presentazione delle arti marziali cinesi al mondo. I suoi film, prodotti a Hong Kong e ad Hollywood, elevarono ad un nuovo livello di popolarità e gradimento le pellicole di arti marziali, facendo aumentare per la prima volta ed improvvisamente anche l'interesse per questo tipo di discipline in Occidente. La direzione ed il tono delle sue opere influenzarono profondamente i film di arti marziali di Hong Kong, che fino ad allora mostravano più un senso teatrale che realistico delle scene.
Lee divenne un'icona soprattutto per il popolo cinese, come ritratto dell'orgoglio nazionale e per alcuni tratti nazionalistici presenti nei suoi film. Alcuni videro Lee come un modello per acquisire un corpo forte ed efficiente ed un altissimo livello di benessere fisico, sviluppando allo stesso tempo destrezza nel combattimento corpo a corpo. Nonostante il contenuto violento dei suoi film, Lee era di carattere mite e fermamente contrario all'uso delle arti marziali come metodo di offesa e supremazia.
Nel 1993 è stato anche onorato con una stella sulla Hollywood Walk of Fame a Los Angeles, e nell'occasione di quello che sarebbe stato il suo 65º compleanno (novembre 2005), una statua commemorativa è stata posata sull'Avenue of the Stars a Kowloon, in sua memoria: di colui che è stato votato "Star of the Century" dagli addetti ai lavori del mondo del cinema di Hong Kong. Un'altra statua più piccola ha preceduto di pochi mesi la suddetta a Mostar, come simbolo della pacificazione fra Serbi e Croati, mentre una molto più grande, di venti metri, è sorta successivamente in un parco a tema nella Cina mainland, il Bruce Lee Paradise di Junan (città nella quale avrebbe avuto i natali il padre di Bruce, l'attore teatrale e caratterista cinematografico Li Hoi Chuen).
Biografia
Penultimo di cinque figli, Phoebe, Agnes, Robert, Bruce e Peter, di Li Hoi-Chuen[1], cinese, e di Grace, di origini euroasiatiche[2]. La famiglia tornò a Hong Kong tre mesi dopo la nascita di Lee[3].
Tra i nomi datogli dai genitori, "Li Yuen Kam", "Jun Fan" (che significa letteralmente "ritorna ancora") e "Xiao Feng" ("piccola fenice"). Un altro nome, "Xiao Long" ("piccolo drago", in quanto nato nell'ora e nell'anno cinese del drago) ne sottolineava il carattere esuberante, che durante l'infanzia trascorsa a Hong Kong lo portava a scontrarsi con la piccola criminalità giovanile. Per questo decise di volere imparare le tecniche di difesa marziali iscrivendosi alla prestigiosa scuola di Wing Chun sotto gli insegnamenti del Maestro Yip Man[3], con cui studiò per molti anni. Da allora Bruce non abbandonò più lo studio delle arti marziali.
All'età di 12 anni entrò alla scuola cattolica La Salle College. Successivamente frequentò il Francis Xavier's College, finché il suo temperamento esuberante, i continui battibecchi coi compagni, la scarsa voglia di applicarsi nello studio, nonché il rischio che potesse rovinare la reputazione della famiglia medio-borghese, indussero il padre a mandarlo a vivere da un vecchio amico negli Stati Uniti[3]. Ma dopo un breve periodo vissuto a San Francisco si trasferì a Seattle, dove lavorò come cameriere[3]. Qui, nel 1962 riuscì a terminare la sua formazione di scuola superiore ottenendo il diploma alla Edison Technical School. Si iscrisse quindi alla facoltà di filosofia dell'Università di Washington[3], ma abbandonò gli studi al penultimo anno. Qui conobbe Linda Emery che sposerà nell'agosto del 1964[3] e dalla quale ebbe due figli: Brandon nel 1965 e Shannon Emery nel 1969[3].
Il Kung Fu e gli allenamenti
Nonostante le credenze, Lee non studiò mai il Tai Chi seriamente, in quanto non si confaceva alle sue caratteristiche peculiari, prima fra tutte, la sua notevole velocità. Dal padre imparò i concetti fondamentali di questa antica arte, che viene generalmente esercitata per mantenere una certa tonicità muscolare. Lee studiò assiduamente Kung Fu nello stile Wing Chun col Maestro Yip Man. All'inizio, gli studi di Bruce con Yip Man furono affidati a William Cheung, studente di Man, per poi continuare fino ai diciotto anni nel 1959, anno in cui partì per gli Stati Uniti[4]. Uno degli studenti di maggior livello fu Wong Shun-Leung, che si ritiene abbia avuto una grande influenza sull'allenamento di Lee.
Attratto da qualsiasi disciplina da combattimento, Lee si allenò anche nel pugilato occidentale, vincendo nel 1958 il titolo interscolastico di boxe. Batté il tre volte campione Gary Elms con un K.O. al terzo round. Imparò anche rudimenti di scherma occidentale dal fratello minore Peter, all'epoca campione di questa disciplina. Questo approccio a 360º distinse via via sempre più Lee da ogni altro praticante di arti marziali, tanto che nel 1966, decise di dare un nome al suo "stile senza stile": Jeet Kune Do[3].
Il suo allenamento includeva tutti gli elementi di fitness, forza e resistenza muscolare, resistenza cardiovascolare e flessibilità. Utilizzò le tecniche tradizionali del culturismo per scolpire e aumentare la massa muscolare. Tuttavia, fu sempre attento nel sottolineare quanto la preparazione mentale e spirituale fossero fondamentali per il successo dell'allenamento fisico e nella pratica delle arti marziali. Al fine di allenare specifici gruppi di muscoli, Lee si avvalse di attrezzature appositamente progettate e costruite.
Il 13 agosto del 1970, a causa di un errato preriscaldamento dei muscoli in un allenamento di sollevamento pesi, subì un grave infortunio[3]: gli esami clinici mostrarono uno stiramento al quarto nervo sacrale, nella parte inferiore della schiena. Durante il periodo di convalescenza, iniziò a dedicarsi alle religioni, alla filosofia, alle arti da combattimento e agli scritti di Jiddu Krishnamurti. Il periodo di inattività fisica gli offre anche l'opportunità di documentare i metodi di allenamento, che in seguito verranno raccolti e pubblicati dalla moglie Linda nel libro The Tao of Jeet Kune Do[3]. Nell'arco dei successivi sei mesi, riuscì a recuperare agilità, velocità e potenza.
Carriera cinematografica
Il suo debutto nel mondo cinematografico di Hong Kong avvenne all'età di tre mesi, quando fu scelto per il ruolo del neonato nel film Golden Gate Girl del 1941. Fra i sei ed i diciassette anni partecipò a sedici pellicole, anche se il primo film di un certo riguardo, The Orphan del 1958 lo interpretò all'età di diciotto anni[3].
Il produttore della serie televisiva Batman e Robin, William Dozier, ebbe l'occasione di visionare i filmati di Lee[3] al Campionato Internazionale di karate, tenutosi a Long Beach il 2 agosto del 1964. L'esibizione incluse varie dimostrazioni, tra le quali flessioni su pollice ed indice e il suo noto "pugno a un pollice"[5]. Colpito dalle notevoli capacità fisiche, Dozier invitò Lee per un'audizione, grazie alla quale si aggiudicò una parte nelle serie televisive Il calabrone verde[3], per la stagione 1966–1967, in Batman. Successivamente ottenne ruoli anche nelle serie Ironside, Longstreet, Here Come the Brides e, nel 1969 nel film: L'investigatore Marlowe[3].
Lee interpretò il suo primo ruolo da protagonista nei film Il furore della Cina colpisce ancora del 1971 e Dalla Cina con furore del 1972, grazie ai quali ottenne vasta celebrità internazionale. Successivamente fondò una propria casa di produzione, la Concord Production, in società con Raymond Chow della Golden Harvest. Sotto tale egida co-produsse, scrisse, diresse e interpretò L'urlo di Chen terrorizza anche l'occidente nel 1972, in cui fece comparsa anche Chuck Norris[3] in una scena, quella del duello nel Colosseo, che divenne la più celebre di arti marziali nella storia del cinema. Richiese tre giorni di riprese, e venti pagine di sceneggiatura scritte e disegnate da Lee.
Nel 1973 ottenne il ruolo di protagonista in I tre dell'Operazione Drago, film che lo consacrò come divo internazionale, per il quale fece anche da coreografo per le scene di combattimento e co-produttore con la sua Concord Production. Il film fu il secondo maggior incasso della Warner Bros. dopo L'esorcista, e consolidò l'immagine di Lee come leggenda delle arti marziali.
La morte
Il 10 maggio 1973, negli studi della Golden Harvest, durante le sessioni di doppiaggio de I tre dell'Operazione Drago, Lee fu colto da un attacco di vomito, febbre alta, forti convulsioni. Venne immediatamente trasportato all'ospedale più vicino, dove riscontrarono la presenza di un edema cerebrale. Gli fu così somministrato del mannitolo[6], un medicinale atto a ridurre il gonfiore al cervello, e che gli salvò la vita. Lo stesso male, tuttavia, gli tolse la vita tre mesi più tardi. Si trovava a Hong Kong col produttore Raymond Chow per discutere di un film in produzione, Game of Death. Per cercare di alleviare una forte emicrania, Lee assunse una pastiglia di Equagesic, contenente sia aspirina che meprobamato, e si addormentò senza più svegliarsi[4]. Fu trasportato al Queen Elizabeth Hospital, dove un'autopsia fugò ogni dubbio sulla causa del decesso. Il cervello di Lee, che mediamente in un adulto pesa attorno ai 1400 grammi, ne pesava 1575 (un aumento del 13%). Le uniche due sostanze rinvenute nelle analisi del sangue durante l'autopsia, furono i due componenti dell'Equagesic.
Il 15 ottobre 2005, Chow dichiarò che Lee morì per un'ipersensibilità al miorilassante contenuto nell'Equagesic, il meprobamato, ingrediente molto comune negli antidolorifici. Quando i dottori annunciarono ufficialmente la morte di Lee, fu dichiarato che la causa era una reazione allergica a uno o entrambi i componenti dell'Equagesic[6]. Il verdetto finale ne confutò la «morte accidentale»[7]. Le cause della morte di Lee sono ancora oggi oggetto di discussione.
L’opinione preliminare di Peter Wu, il neurochirurgo che salvò la vita di Lee durante il primo attacco, fu che la causa della morte dovesse essere attribuita a una reazione alla cannabis (sarebbe uno sciroppo) o all’Equagesic. Comunque, in seguito Wu ritrattò questa posizione, affermando:
« Il Professor Teare era uno scienziato forense raccomandato da Scotland Yard; era stato interpellato come esperto sulla cannabis e non possiamo contraddire la sua testimonianza. Il dosaggio della cannabis non è preciso né prevedibile, ma non ho mai sentito di qualcuno che sia morto solo per averla assunta. » |
Bruce Lee giace nel lotto 276 del Lake View Cemetery accanto al figlio Brandon Lee[8]. A portare la bara nella cerimonia tenuta a Seattle furono Steve McQueen, James Coburn, Chuck Norris, Dan Inosanto, Taky Kimura, Peter Chin e il fratello Robert[3].
Uke cercasi
Saper fare Ukemi (le cadute) è indubbiamente basilare se non ci si vuole fare male durante la pratica, ma quanti hanno ancora paura di cadere anche dopo un discreto periodo di pratica.
Bhe, speriamo di non finire a fare da Uke a personaggi del calibro di Isoyama Sensei…
jodo
Jodo
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Il Jodo, ovvero la via del bastone corto, è una arte marziale tradizionale giapponese derivata dal Jojutsu (杖術). Questo particolare studio dell'utilizzo del Jo nasce all'inizio del Seicento ad opera del samurai Gonnosuke Muso, il quale da giovane aveva studiato con profitto Katori-shinto ryu e Kashima ryu, due scuole di scherma che perdurano ancora oggi.
Gonnosuke fondò il primo stile efficace di combattimento con il bastone corto, che poi diede origine al jodo. La leggenda vuole che Gonnosuke avesse sfidato in duello Musashi Miyamoto, celebre samurai e il più grande maestro di spada del Seicento. Venne sconfitto, intrappolato da Musashi in una posizione di juji-dome, guardia a croce, da cui non poteva liberarsi senza esporsi a un colpo mortale. Musashi, riconoscendo il valore del suo avversario, lo risparmiò.
Gonnosuke, umiliato da questa sconfitta, allenandosi senza tregua, vagò di luogo in luogo per anni, cercando un tecnica per sconfiggere Musashi. Si racconta che una notte, mentre riposava nel santuario del monte Homan nel Kyushu, sognando, ricevette la visita di uno spirito, sotto forma di bambino, che gli disse: "Trova il tuo bastone al plesso solare!" Svegliatosi, Gonnosuke tagliò circa un terzo della sua arma (egli originariamente era esperto di Bo, un bastone di circa 180 cm, ancora usato nelle arti marziali cinesi e come disciplina propedeutica in alcune scuole di spada) ed ottenne il Jo come viene usato ancora oggi, la cui misura canonica è di poco meno di 128 cm. L'arma più corta gli garantiva una maggiore velocità, e un'agilità superiore. Egli si sforzò dunque di adattare le diverse tecniche di armi che conosceva al suo bastone, basandosi sulla sua esperienza. Introdusse affondi e colpi di punta della lancia [Yari], i movimenti oscillanti dell'alabarda [Naginata], e colpi di taglio della spada. Forte della sua nuova tecnica, Gonnosuke affrontò nuovamente Musashi, infliggendogli la sua unica sconfitta. In realtà su questo punto le fonti sono discordanti: gli annali della scuola di Musashi, il Niten Ryu, parlano unicamente di un pareggio, lo Shinto-Muso ryu, ovvero la scuola di Gonnosuke, lo registra come una vittoria netta. È interessante notare comunque che sia nell'una che nell'altra scuola sono rimasti dei Kata in cui il praticante armato di bastone deve affrontare un avversario armato di spada corta e lunga, o viceversa. Questa è forse la prova più attendibile del fatto che i due personaggi si siano effettivamente affrontati. Dopo il successo contro Musashi, comunque, Gonnosuke passò al servizio della famiglia Kuroda, con il compito di istruirne i guerrieri nell'arte del Jojutsu. Furono i Kuroda a perpetrare l'arte, gelosamente, entro i confini della propria famiglia. Il jojutsu divenne pubblico dopo il 1927, quando uno degli allievi incominciò a istruire la polizia, la marina, alcuni allievia al Kodokan dojo a Tokyo. Il nome dell'arte venne cambiato da jojitsu a jodo nel 1940. Il jodo non ebbe vita semplice, anche nello stesso Giappone, e inizialmente venne proposto come studio complementare per i praticanti di Kendo. La diffusione del Jodo in occidente avvenne per merito di Donn F. Dreager, marine americano che rimase in Giappone dopo la guerra allo scopo di studiare il Budo.
Il bagaglio tecnico del jodo si compone di un amplissimo curriculum di Kata, eseguiti sempre in coppia, in cui uno dei praticanti impugna un bastone, l'altro una spada lunga, o corta, o entrambe [solitamente la parte dello spadaccino viene sostenuta dall'isegnante o dal praticante più avanzato, in quanto più esperto e capace di meglio impostare il ritmo]. I Kata sono eseguiti tenendo conto di distanza, ritmo, velocità, forza, secondo il grado del praticante. Tutti i kata sono divisi i sequenze di movimenti base, kihon, che aiutano la semplificazione e l'apprendimento, nonché la memoria muscolare. I dodici kihon del jodo, insieme, compongono tutti i kata del curriculum del jodo. Al jodo sono associate diverse discipline complementari, assorbite dalla scuola nel corso dei secoli; ad esempio kata di ken, dijutte, di kusari-gama, di hojojutsu e di tanjojutsu:rispettivamente, spada (sia lunga che corta), pugnali a forca, per intrappolare le lame dell'avversario, falce con catena, tecniche per legare i prigionieri, tecniche di bastone corto contro la spada.
i veri aikidoka
guardate gli orari di allenamento potremo proporli per il prossimo anno
http://file:///C:/Documents%20and%20Settings/user/Desktop/AIKIKAI%20FOUNDATION.htm
http://www.aikikai.or.jp/eng/index.htm
(cliccare sulla voce "Timetable")
Io vorrei sapere KI…..
Il KI, questa mistica e sconosciuta forma di energia di cui sentiamo spessissimo parlare viene sovente immaginata come qualcosa di esoterico che se padroneggiata ci rende praticamente invincibili.
Giusto per sorridere un po', guardate questo video provocatorio che invece in molti hanno creduto serio a giudicare dai commenti, ma altrettanto divertenti sono anche le risposte date dagli autori del video:
Domanda: "Come riuscite a fare questa cosa? Potete spiegarmelo?"
Risposta: "Il lato oscuro deve essere forte in te…"
E pensare che alla fine del filmato viene pure scritto: "Se volete imparare a fare questo… contattate il vostro dottore prima" .